pubblicato il 27 settembre 2016

Micro-ortaggi: Un nuovo prodotto dell’orticoltura

Micro rucola, micro cima di rapa, micro cavolo riccio, micro cicoria, micro carota, ecc.

TAGS: Agricoltura, Colture protette, Fertirrigazione

Microortaggi crescono. Ne ha parlato anche il TG1 delle 20 del 25-09-2016. Il video con l'intervista ai due giovani produttori di microortaggi - Durata 30 secondi. CLICCARE QUI

Ha suscitato grande interesse la relazione sui micro-ortaggi che Pietro Santamaria, ricercatore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha presentato ad Expo Milano 2015.
   I micro-ortaggi sono giovani e tenere plantule commestibili di specie orticole, specie erbacee, erbe aromatiche e specie spontanee, che generalmente vengono raccolte da due a quattro settimane dopo la semina allo stadio di foglie cotiledonari o con le prime foglie vere.

La relazione ha aperto il convegno “MED & FOOD: RESEARCH, SAFETY & QUALITY PRODUCTS FOR A QUALITY LIFE”, promosso dall’Università di Bari e presentato al Padiglione Italia, durante il quale sono state presentate una serie di comunicazioni orali, soprattutto di docenti baresi, per riflettere sui sistemi di qualificazione, controllo e valorizzazione delle produzio¬ni alimentari delle regioni del Mediterraneo e per sostenere la Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’UNESCO.

   I micro-ortaggi sono ancora poco noti in Italia, ma ampiamente diffusi in Nord America e Nord Europa. Il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università di Bari e l’associazione Ortinnova, di cui fanno parte Carlo Mininni e Francesco Di Gioia (è quest’ultimo il precursore di questo nuovo tema di ricerca) stanno sviluppando attività finalizzate ad individuare nuove specie e varietà da utilizzare per produrre i micro-ortaggi, definendo le loro esigenze e caratteristiche dal punto di vista nutrizionale.

Il tutto rientra nel progetto finanziato dal MIPAAF per EXPO 2015 “Micro-ortaggi: nuovi alimenti freschi e funzionali per esplorare tutto il valore della biodiversità”.

   Nel suo intervento, Santamaria ha descritto cosa sono i micro ortaggi, quali specie possono essere utilizzate, perché utilizzarli e come produrli. I ricercatori baresi stanno producendo micro ortaggi di specie e varietà locali tipiche del patrimonio di biodiversità dell’orticoltura pugliese: micro ruchetta, micro cima di rapa, micro cavolo riccio, micro cicoria, micro Carota di Polignano, ecc.

   I micro ortaggi sono un’ulteriore espressione di biodiversità in orticoltura: l’elevata ricchezza di specie, varietà e prodotti, legata anche all’uso alimentare di diverse parti della pianta, anche della stessa specie, si arricchisce di un’ulteriore tipo di prodotto: i micro ortaggi, che aggiungono forme, colori e sapori a piatti anche molto semplici.

   I risultati che si ottengono sono molto interessanti, tanto da ipotizzare l’impiego di questi nuovi prodotti anche come strumento per aumentare la sicurezza alimentare nelle aree rurali ed urbane del mondo. Infatti, i micro-ortaggi sono speso più ricchi di nutrienti dei rispettivi ortaggi raccolti a maturazione commerciale. E poi non richiedono agrofarmaci e possono essere prodotti anche senza fertilizzanti.

   Nei prossimi mesi, parallelamente ad Expo Milano 2015, saranno sviluppate diverse attività di divulgazione sui micro-ortaggi: un libro, un video, mostre fotografiche e, per finire, un corso di formazione.

Contatti:
Dott. Pietro Santamaria
Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Via G. Amendola, 165/A - 70126 Bari
Tel.: (+39) 080 5443098
Email: pietro.santamaria@uniba.it
Associazione Ortinnova
Dott. Francesco Di Gioia
Dott. Carlo Mininni
http://www.gustailbiodiverso.com