pubblicato il 20 maggio 2024

Cambiamento climatico e irrigazione sostenibile in agricoltura

L'Agricoltura è la prima attività a subire i danni dal cambiamento climatico

TAGS: Cambiamento climatico, Agricoltura, Formazione, Accademia dei Georgofili

Il cambiamento climatico ha già avuto e ancor più avrà in futuro un forte impatto negativo sull’agricoltura, che è tra i settori che più ne subisce gli effetti a causa: dell’accelerazione di eventi estremi con l’alternarsi di ritorni di freddo, ondate di calore e di precipitazioni torrenziali; delle temperature elevate con lunghi periodi di siccità e cronica carenza della risorsa idrica.

In merito, il servizio sul cambiamento climatico di Copernicus ha reso noto che nel 2023 la temperatura media globale è stata di 14,98 °C. Il 2023 è stato più caldo di 0,60 °C rispetto alla media del periodo 1991-2020 e di 1,48 °C rispetto al livello del periodo preindustriale 1850-1900. L’incremento delle temperature per l’agricoltura comporta un aumento dell’evapotraspirazione delle colture, e quindi la necessità di aumentare gli interventi irrigui al fine di tutelare quantità e qualità della produzione.

Lo scorso 22 aprile l’UNASA, l’Accademia di Agricoltura di Torino e il DISAFA dell’Università di Torino, nell’ambito dell’incontro preparatorio dei G7 clima, energia e ambiente svoltosi presso la Reggia di Venaria Reale (TO), hanno promosso un Convegno dal titolo “Cambiamento climatico e irrigazione sostenibile in agricoltura”. L’obiettivo, alla vigilia della nuova legislatura europea, è stato quello di fornire un contributo di conoscenza ai decisori pubblici nazionali ed europei, mirato a evidenziare gli aspetti relativi all’approvvigionamento e alla gestione della risorsa idrica nel quadro della situazione climatica in corso. Di seguito vengono riportati alcuni degli elementi emersi.

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