pubblicato il 02 novembre 2019

Organizzazioni di produttori, e gli agricoltori ringraziano

Maggiore penetrazione nel mercato e maggior potere contrattuale, mitigazione dei rischi e dei costi economici, più valore alle attività commerciali: il ruolo delle OP e delle AOP

TAGS: Europa, Agricoltura, Imprenditore agricolo

Forse sarebbe bastato conoscere un po' la storia per comprendere che l'aggregazione è fonte di una migliore redditività, di maggiore efficienza e di sostegno nei periodi più complessi per il mercato. La nascita alla fine dell'Ottocento in Italia delle prime società cooperative agricole, dove peraltro la componente sociale del mutuo soccorso era molto forte, lo dimostra.
Ora lo certifica anche la direzione generale Agricoltura della Commissione europea, che nei giorni scorsi ha pubblicato uno studio sul ruolo delle Organizzazioni di produttori (OP) e delle Associazioni di organizzazioni di produttori (AOP) nel rafforzamento della posizione degli agricoltori lungo la catena di approvvigionamento alimentare, dal titolo "Study of the best ways for producer organisations to be formed, carry out their activities and be supported".

Vediamo i numeri

Nel definire le Organizzazioni di produttori come "qualsiasi cooperazione tra agricoltori legalmente costituita", il numero di OP nell'Unione europea raggiunge le oltre 42mila unità. L'UE riconosce il ruolo speciale svolto dalle OP e, di conseguenza, può chiedere il riconoscimento dallo Stato membro in cui ha sede. A metà del 2017, si contavano 3.505 OP e AOP riconosciute.

Francia, Germania, Spagna e Italia sono i quattro Paesi membri in cui OP e le AOP sono maggiormente riconosciute, rispettivamente con 759, 658, 588 e 563 entità riconosciute. Insieme rappresentano oltre il 70% del totale a livello UE.

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